Stregoneria

San Martino

La centralità della festa di San Martino nel corso del medioevo e oltre, nasce da una peculiarità diversa: il giorno dell’11 novembre coincideva infatti con la fine delle celebrazioni del Capodanno celtico, che si svolgevano proprio nei primi dieci giorni del mese.

Samhain con tutto il retaggio di festa pagana, era ancora presente nell’Alto Medioevo, e la Chiesa sovrappose il culto cristiano del santo più amato dell’epoca, alle tradizioni celtiche.
Come molte usanze di ascendenza precristiana, anche questa sopravvisse così nel corso dei secoli, confluendo nelle celebrazioni di san Martino.

La festa di San Martino era una delle più importanti feste dell’anno, una sorta di capodanno contadino nel corso del quale si mangiava e beveva in abbondanza. Anticamente infatti il periodo di penitenza e digiuno che precede il Natale cominciava il 12 novembre e prendeva il nome di “Quaresima di san Martino”.

Secondo la tradizione, quando Martino venne eletto per acclamazione vescovo di Tours, si nascose nelle campagne perché preferiva continuare la sua vita monacale: furono le strida di un gruppo di oche a rivelare agli abitanti di Tours il nascondiglio del santo, che dovette così accettare l’incarico.

In realtà anche la tradizione di cucinare l’oca va ricollegata ad alcune usanze pagane: nelle celebrazioni celtiche, che avevano il loro culmine in questo periodo dell’anno, l’oca era infatti un animale sacro.

Si usava anche far scadere i contratti di affitto delle terre: “fare San Martino” ancora oggi significa traslocare perché i contadini lasciavano i campi affittati per trasferirsi altrove, in attesa della nuova stagione.

E come sempre e tutto dimostra, in tutte le festività cattoliche c’è la controparte pagana.

Ah se solo sapessero…

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